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Cos’è un consorzio e come funziona

Il consorzio è stato un’istituzione importantissima per il tessuto imprenditoriale italiano, a partire dal secondo dopoguerra per arrivare fino a oggi. Si tratta in sostanza di un’unione di imprese di natura economica, volta a massimizzare i profitti delle stesse aziende o la loro posizione di mercato tramite la mutua collaborazione.

Proprio la mutualità è la caratteristica principale dell’istituzione del consorzio, insieme alla forma giuridica e all’organizzazione.

Vediamo insieme tutti gli aspetti principali che vale la pena affrontare quando si parla di consorzio.

Che cos’è un consorzio

Con consorzio intendiamo l’associazione tra più imprese, come già accennato, con un fine mutualistico di perseguimento di interessi comuni.

Il consorzio può occuparsi sia di disciplinare le varie fasi delle aziende, sia di alternarle in modo che ogni impresa sia deputata solo a un passaggio specifico. 

Fanno parte di un consorzio persone fisiche o giuridiche di varie dimensioni, a patto che siano imprese. Le attività economiche di chi partecipa al consorzio devono essere le medesime, oppure strettamente connesse tra di loro. In più, va ricordato, non è ammessa la concorrenza tra gli stessi membri del consorzio, in quanto il loro scopo è di mutua crescita e supporto.

Un aspetto molto importante è che ogni impresa che andrà a far parte del consorzio è destinata a mantenere la propria precisa identità, a patto che accetti di far disciplinare alcune parti del processo produttivo alle regole del consorzio.

 

Ad esempio, nei consorzi agricoli vi sono spesso restrizioni sulla tipologia di mangimi e di condizioni nelle quali i capi di bestiame possono venire mantenuti, oppure c’è un disciplinare che prevede solo determinati tipi di pesticidi o fertilizzanti.

Consorzi con attività esterna

Quando un consorzio ha attività esterna, è dotato di personalità giuridica, ed è in grado di stipulare dei contratti a nome proprio, e di assumersi il rischio imprenditoriale della gestione, grazie alla disposizione del fondo consortile.

Consorzi interni

Nei consorzi interni i partecipanti sono i principali attori e regolatori delle attività del consorzio. Ciò significa che non hanno soggettività giuridica e non hanno nemmeno una autonomia patrimoniale.

Consorzi misti

Spesso è consentita la partecipazione ai consorzi anche di attività non imprenditoriali, a patto che siano connesse all’attività d’impresa - e in questo caso si parla di consorzi misti.

All’interno dei consorzi misti trovano posto anche enti pubblici o privati, ad esempio le associazioni di categoria, che non si trovano a svolgere un ruolo prettamente consortile, ma piuttosto di supporto economico.

Tipo di contratto

All’interno del contratto di consorzio bisogna inserire gli obblighi e le clausole di recesso dei consorziati, insieme all’oggetto e alla durata del consorzio e ai contributi dei singoli.

I consorzi sono contratti plurilaterali con comunione di scopo, quindi secondo il codice civile costituiscono una scelta collettiva a sfondo di perseguimento di un interesse economico di mutuo beneficio per tutti gli elementi del consorzio.

 

Un’ultima tipologia di consorzio che ci aiuta a capire meglio quest’ultimo punto è quella dei consorzi in materia di appalti.

Con un consorzio di appalti, le imprese si accordano per la partecipazione a una gara d’appalto, e partecipano quindi a offerte e trattative private, all’incirca come avviene per i raggruppamenti temporanei di imprese. 

I consorzi di appalti troverebbero così una definizione quadripartita:

  1. Consorzi ordinari: consorzi nati specificamente per la partecipazione a una gara, con diverse responsabilità sociali rispetto all’azienda appaltante;
  2. Consorzi con scopi anticoncorrenziali: questa tipologia di consorzi in sostanza evita monopoli sul mercato e rapporti di eccessiva concorrenza tra imprenditori nello stesso settore di mercato;
  3. Consorzi di coordinamento: questi sono i consorzi che mirano a ridurre i costi della produzione o della gestione per le imprese consorziate, disciplinando in diverse fasi il processo produttivo;
  4. Consorzi di servizio: sono un esempio di consorzi di servizio quelli finalizzati all’acquisto collettivo di beni da parte dei consorziati. Di questa categoria fanno parte i consorzi agricoli, che acquistano alcune merci di concerto, come le sementi, oppure organizzano l’esportazione dei prodotti.

Un consorzio è la forma giuridica ottimale per diverse situazioni e diversi contesti. Le esigenze variegate delle imprese odierne rendono questa realtà quantomai attuale e necessaria da esplorare, soprattutto per i nuovi imprenditori.

Rivolgiti al nostro studio per avere ulteriori informazioni!

Redazione Studio Chianca

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